Dichiarazione  del  presidente  de Il  Cerchio,  Gianni  Trevisan,  per  il “Premio  Festa  di  San  Marco”  ricevuto  a  Palazzo  Ducale.

Il “Premio Festa di San Marco” che il sindaco Luigi Brugnaro ha consegnato il 25 aprile nella sede di Palazzo Ducale alla cooperativa sociale il Cerchio e che io ho ritirato in qualità di Presidente mi commuove particolarmente perché lo considero il riconoscimento della Città per il lavoro svolto in questi vent’anni d’attività; le nostre iniziative, piccolissime all’inizio, hanno preso avvio proprio nel settembre del 1997 grazie ad uno sparuto, ma tenace, gruppo di volontari tra cui figurava anche il padre cappellano dei due istituti penitenziari veneziani. Eravamo  mossi  dalla  convinzione  che  il  carcere  dovesse  essere  riformato  secondo  i  principi indicati dalla nostra Costituzione e che quindi i detenuti dovessero scontare la pena impegnati in attività  culturali  e  lavorative  per  iniziare  quel   cammino  di  rieducazione  che  consentisse  poi  un inserimento  nella  società.  Un  sogno,  un  meraviglioso  sogno,  e  una  sfida  difficile  perché  non c’erano esempi a cui riferirsi in Italia. Quello a cui abbiamo assistito in questi vent’anni, e che ci lascia gioiosamente soddisfatti, è  che noi siamo stati parte di un processo democratico condiviso con molti soggetti. In primis  i direttori degli Istituti di pena di Venezia, i dirigenti del Ministero della Giustizia,  il legislatore che negli anni  andava  introducendo  norme  più  liberali,  gli  amministratori  locali,  gli  imprenditori,  gli albergatori,  ma  anche  attori,  cantanti,  artisti  e  maestranze  dei  teatri  e  delle  fondazioni  culturali cittadine, e non ultima la Comunità europea. Senza tutti questi soggetti non avremmo avuto finanziamenti, lavori, idee, entusiasmo e vicinanza. Desidero inoltre condividere idealmente il “Premio Festa di San Marco” anche con la cooperativa Rio Tera’ dei Pensieri, con l’associazione di volontariato penitenziario Il Granello di senape e con tutti i volontari che operano nelle carceri veneziane; in questo lungo arco di tempo non hanno mai desistito dal loro impegno e assieme è stata costruita un’esperienza negli Istituti di pena cittadini unica per la ricchezza e varietà di proposte anche in ambito nazionale. Desidero  inoltre  sottolineare  che  ricevere  questo  premio  nel  Giorno  dell’anniversario  della Liberazione dell’Italia dal fascismo per me è un ulteriore motivo di orgoglio. Il 25 aprile è per eccellenza la data della rinascita della democrazia in Italia e io ritengo  che il lavoro  che  abbiamo  svolto  è  stato  quello  di  dare  corpo  a  uno  degli  articoli  della  nostra  Carta Costituzionale,  nello  specifico  all’articolo  27:  “Le  pene  non  possono  consistere  in  trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Ma  il  25  aprile  è   anche  la  festa  del  Patrono  della  città  ed  è  anche  il  giorno  in  cui  gli  uomini offrono  alle  donne  il  tradizionale  ”bocolo”;  tre  diverse  ricorrenze  che  hanno  però  comuni denominatori quali solidarietà, fratellanza, condivisione e amore. Desidero quindi rinnovare il mio ringraziamento al sindaco Luigi Brugnaro, all’apposito Comitato e  ai  cittadini  per  aver  conferito  l’onorificenza  “Premio  Festa  di  San  Marco”  alla  cooperativa  Il Cerchio, e per aver pensato al 25 aprile come data ideale per premiare le  “eccellenze veneziane e metropolitane  che  fanno  grande  il  territorio  con  opere  concrete  nelle  scienze,  arti,  industria  e artigianato, lavoro, sport, scuola o con iniziative di carattere sociale, assistenziale, filantropico”.

Venezia, 27 aprile 2017.