Dottoressa Antonella Reale, Direttrice Casa reclusione donne Venezia:

Buongiorno a tutti. Non voglio togliere tempo all’intervento del sottosegretario che siamo onorati di avere qui con noi oggi, però ci tenevo a fare un ringraziamento pubblico a Gianni Trevisan. Da parte mia solo un ricordo di 20 anni fa, io ero presente, in un’altra veste. Ero vicedirettrice all’epoca degli Istituti penitenziari veneziani, all’epoca erano una cosa sola, e ricordo come fosse adesso il giorno in cui vennero a Santa Maria Maggiore, al primo incontro, Gianni e Levorato, quando loro decisero “si parte” . E allora  c’era come direttore, Antonio Tricarico, i primi incontri, la collega Straffi era in maternità. Ho proprio l’immagine di quella giornata. Era una strada nuova per tutti, per loro e soprattutto nuova per noi perché gli Istituti penitenziari di Venezia avevano sì, una tradizione, ma una tradizione legata al passato, ai volontari di estrazione cattolica, di singole persone che venivano. Qui si trattava di fare un salto di qualità, di portare anche le carceri veneziane nel futuro, perché all’epoca era il futuro, primi anni ’90. Io ho avuto la fortuna di essere presente all’inizio di quell’avventura, prima con l’associazione, poi con il Cerchio. Ricordo che ero a Venezia quando si partì con l’inizio del lavoro nella lavanderia, addirittura prima la sartoria che era gestita con personale dall’Amministrazione penitenziaria e che stava ormai chiudendo perché non c’era più possibilità di mantenerla. Ecco quella già una sfida meravigliosa, permettere che una tradizione, come era quella del laboratorio di sartoria, prima c’era la suora – una delle suore della Congregazione – che gestiva anche la sartoria, proseguisse. All’epoca cucivano addirittura abiti per detenuti che nessuno usava e che riempivano i magazzini di cose inutili, ci sono ancora credo da qualche parte gli  scatoloni.  Ecco già da quella cosa, far partire quella sartoria che doveva fare quel salto di qualità, e l’inizio del pensiero sulla lavanderia che sarebbe partita più avanti, quando io già mi ero spostata in un’altra sede.

Mi fa piacere quindi essere stata all’epoca presente, all’inizio di quei primi 20 anni e mi fa ancora enormemente piacere essere presente adesso, alla chiusura di questa prima fase e all’inizio di questa seconda, che spero sia ugualmente lunga e sono onorata di essere qui a collaborare per questo ulteriore viaggio che faremo tutti insieme, amministrazione e cooperative e tutti coloro che sono intorno a questo progetto.

Grazie.