Ecco il paragrafo dedicato alla responsabile del nostro unico punto vendita “Banco Lotto n°10” a Venezia, delle creazioni della sartoria dell’Istituto Penitenziario Femminile della Giudecca, contenuto nella sezione “Hand in Hand: Arbeit für die Gemeinschaft” a pag 357 del libro di Karl Johaentges e Luana Castelli “Die letzten Venezianer”.

In basso una breve traduzione.

Die letzeren Venezianer foto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Die letzeren Venezianer paragrafo

 

SANDRA PACCAGNELLA, Venditrice al Banco Lotto n.10
Io lavoro da 9 anni al Banco Lotto n°10 a Castello. Vendiamo costumi e vestiti che vengono tagliati nel carcere femminile dell’Isola della Giudecca. All’inizio venivano preparati solo dei semplici abiti da lavoro.
Nel 2001 la progettista Annalisa Chiaranda capì che, nell’istante in cui le detenute poterono lavorare creativamente con bei materiali e stoffe lussuriose, divenne possibile un migliore reinserimento sociale.
Annalisa, quindi, comprò da Rubelli, rinomato stabilimento tessile, resti di stoffe e stracci, e incoraggiò le detenute a far correre libera la loro creatività. Con grossi risultati.
Da quel momento le signore ritagliano vestiti, borse, giacche e cuscini secondo la loro immaginazione.
Il nostro negozio fu aperto nel 2003 dalla Cooperativa Il Cerchio, in modo da vendere a prezzi accettabili questi pezzi unici di buon gusto.
Non abbiamo dovuto farci pubblicità, il passaparola e il rapporto con i media ci hanno reso famosi. Siamo molto amati anche dai turisti.
Con il ricavo delle vendite, vengono pagati le macchine da cucire, gli affitti per il negozio e gli stipendi, naturalmente anche delle detenute dell’Istituto Penitenziario femminile.
Le creazioni procurano loro maggior autostima e nuove qualificazioni per la loro vita dopo la detenzione.
L’Istituto Penitenziario femminile della Giudecca si trova dal 1857 in un ex Chiostro alle Fondamenta delle Convertite. L’ex giardino del Chiostro, circondato da filo spinato e torri di guardia, viene coltivato dalle detenute. Nei giorni festivi vengono vendute le verdure bio della Cooperativa Rio Terà dei Pensieri di fronte alla porta di ingresso dell’Istituto e i prodotti vanno a ruba.